total look 1925
Abito da sera a vita bassa senza maniche in tulle di seta nero con estesi ricami in perline di vetro e paillettes nere, 1925-29 circa, collezione Camilla Colombo.
Soprabito nero in raso di seta crespo con dettagli in raso e ricami ad intaglio, 1925-30 circa, collezione Camilla Colombo.
Cloche di velluto con conterie sintetiche, etichetta Chisano&Rigo,Torino,1924 circa, collezione Camilla Colombo.
Dettagli
Contesto moda
La Cloche è il cappello simbolo degli anni Venti. La sua forma che aderisce alla testa ricorda quella di una campana, come lascia intendere il suo nome dal francese. La sua invenzione viene attribuita alla “regina delle modiste” Caroline Reboux già nel 1908, ma diventa molto popolare solo oltre un
decennio dopo.
Questo nuovo modello è un vero cambiamento rispetto ai grandi cappelli sfarzosi di inizio secolo. La cloche, in linea con la moda del periodo, ha dimensioni decisamente ridotte. La falda, che può essere arricciata, inclinata a mo’ di piccola visiera o puntare verso il basso, è larga solo 5 cm all’inizio del
decennio, e va rimpicciolendosi sempre più fino ad essere quasi inesistente verso gli anni Trenta, tanto da trasformare la cloche in un vero elmetto.
Le decorazioni sono ridotte al minimo: finiture in nastro e ricami geometrici delicatamente applicati su un lato per il giorno, piume, spilloni ingioiellati o ricami di paillettes e perline per la sera.
Parallelamente, anche le acconciature in questi anni cambiano radicalmente.
Prende piede il “bob”, un taglio molto corto, liscio o mosso. La cloche accompagna l’acconciatura incorniciando il volto e coprendo la fronte fino alle sopracciglia, lasciando intravedere solo gli occhi e qualche ciocca dei corti capelli. Le donne camminano con il mento in alto e gli occhi abbassati,
creando un’aria di presunzione e indipendenza.