Biancheria 1920-1930
Reggiseno a fascia in tela di fibra vegetale color rosa antico e merletto meccanico in cotone color avorio, 1920-30 circa, collezione Camilla Colombo.
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Contesto moda
La nascita del reggiseno
Fino a tutto il XIX secolo l’esigenza di sostenere il seno è assolta dal busto, indumento rigido che ingabbia e modella il corpo femminile, ma con l’inizio del Novecento il busto si fa man mano sempre più basso e offre sempre minor sostegno alla parte alta del torso, si presenta quindi la necessità di trovare una nuova soluzione. Ed è così che fa la sua comparsa il reggiseno moderno.
La data ufficiale della sua nascita è il 1907, anno in cui per la prima volta se ne parla sulle pagine della rivista americana Vogue con il nome di brassiere.
Inizialmente è, nella sua struttura, molto simile al busto insieme a cui viene indossato: chiuso sulla schiena da una stringatura e davanti da ganci e bottoni, si porta sopra alla camicia intima, ed è spesso irrigidito da corde inserite nel tessuto.
È solo dopo la Prima Guerra Mondiale, quando il busto si è ormai tramutato in una guaina che abbraccia occasionalmente i fianchi, che il reggiseno diventa capo di abbigliamento indipendente e fondamentale. Ha in questi anni la forma di una fascia dritta il cui scopo non è valorizzare il seno ma
minimizzarlo, per adeguarsi alla moda che vuole la donna ideale androgina e priva di forme. Bisognerà aspettare gli anni Trenta del secolo perché il reggiseno assuma finalmente una forma simile a quella che conosciamo oggi, con coppe che sollevano e valorizzano le forme.