Abito, 1922-25 ca.
Abito da sera, a vita bassa, in raso di seta color crema, con pannelli sovrapposti in pizzo e velluto devorè verde oliva, 1922-25 circa, collezione Camilla Colombo.
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Contesto moda
Nell’abbigliamento femminile questo è un periodo di transizione. Il desiderio comune di ritorno alla normalità dopo la guerra si riflette anche nell’abbigliamento. Molte case di moda ripropongono l’ultimo “normale” conosciuto – ossia quello degli anni immediatamente precedenti allo scoppio del conflitto – creando modelli che ne riprendono le linee e il gusto. Le gonne
si allungano nuovamente fino alle caviglie, e gli abiti riacquistano le preziosità di materiali e decori. Questa spinta al passato deve però fare i conti col desiderio delle donne di mantenere tutte quelle libertà conquistate, anche in fatto di abbigliamento, durante gli anni della guerra. Le donne sono poco disposte a rinunciare agli abiti più pratici che hanno imparato ad indossare e che lasciavano una maggior libertà di movimento e di azione, e chiedono una moda nuova, adatta al nuovo ruolo che hanno assaporato e vogliono mantenere.
Questo dualismo porta a modelli di abiti apparentemente già morbidi e sciolti nelle forme, ma che nascondono ancora una struttura complessa, fatta di diversi strati e di allacciature multiple composte da un susseguirsi di numerosi bottoncini automatici. Una moda di breve durata, che sarà rapidamente spazzata via dai ruggenti anni Venti.